AVERE UN SITO WEB

DIFFERENZA TRA SITO STATICO E DINAMICO




22 agosto 2019

Differenza tra sito statico e dinamico
Cosa è un sito dinamico, la differenza tra sito statico e sito dinamico e perché forse, se hai un'azienda, un sito dinamico non ti serve. Questo post parla di questo.
Cosa significa dinamico quando si parla di siti web?
C'è chi pensa che dinamico significhi che nel sito c'è qualcosa che si muove. Anni fa, quando andavano molto le animazioni flash, capitava spesso che le persone intendessero quei movimenti lì quando dicevano "vorrei un sito dinamico".

Vi ricordate? C'erano le intro in flash che si potevano “skippare”, e poi interi siti tutti fatti in flash, che era un programma non semplicissimo da usare bene, dietro c'era un linguaggio che si chiamava action script. Era molto divertente ideare questo tipo di cose, e gli effetti grafici potevano essere anche molto piacevoli, peccato che Google non leggesse praticamente niente di tutto quello che era dentro i file flash (erano tempi in cui la seo la si faceva nascondendo testi dappertutto). Poi è arrivato il mobile che non supportava flash e si è cominciato a fare animazioni con jquery, che è una libreria on-line di script javascript, linguaggio lato client che permette di fare un sacco di cose, ma non divaghiamo.

Oppure si usa la parola in modo generico, come quando si dice "siamo un'azienda dinamica" e nessuno sa di preciso in che senso. Certo dire "vorrei un sito statico" non suona bene. "Vorrei un sito dinamico" è più simpatico, qualunque cosa significhi.

Ma se parli con un programmatore o un web designer il termine dinamico ha un significato ben preciso e ti spiego a grandi linee cosa significa.

UN SITO DINAMICO È UN SITO CHE HA UN DATABASE SUL SERVER

Tecnicamente, quando si parla di siti web, per dinamico si intende un sito che ha un database sul server e che prende i dati (testi e immagini del sito, per esempio) da lì.
I blog sono sempre siti dinamici e gli e-commerce anche.
I siti fatti con WordPress sono dinamici.
Invece i siti che non hanno un database sul server si dicono statici.
Il mio sito decodo.it è statico, questo blog, stellapederzoli.it, è dinamico.
Giusto per metter confusione, a volte si dice che le pagine dei blog, a differenza dei post, sono statiche. Si intende che sono fuori dal flusso degli articoli, che rimangono fisse, per esempio non hanno data. Ma tutto quello che è in un blog, tecnicamente, è dinamico, anche le pagine.

COME FUNZIONA UN SITO STATICO

Un sito statico funziona così: lo si scrive in html, css e se serve javascript.
Io scrivo il codice col blocco note di windows, da sempre.

L'html è un linguaggio, non di programmazione ma di marcatura del testo, significa hyper text markup language.
È un linguaggio lato client, cioè se io scrivo una pagina sul mio pc la vedo subito nel browser anche senza collegarmi a un server (il browser è il programma che legge i siti: Firefox, Internet Explorer, Chrome, Safari, ecc...).
L'html è fatto di tag, dei pezzi di codice, delle frasi, c'è un tag per esempio per i link, uno per le immagini, uno per i paragrafi, uno per i titoli, uno per i blocchi/contenitore, uno per le liste... adesso è arrivato alla quinta versione, html5.
Poi si utilizzano i fogli di stile, i css, cascading style sheets. È un altro linguaggio, che serve per formattare, dare stile. Di solito si crea un file css esterno, in modo che lo stile e i contenuti siano separati e si possa modificare velocemente in tutto il sito una categoria di cose.

Con l'html dici cosa ci deve essere nella pagina e con i fogli di stile dici come, per esempio di che colore, con quale font, di che larghezza o altezza.

In un sito statico si possono anche utilizzare altri linguaggi. Il javascript, per esempio, molto utilizzato per un sacco di effetti grafici, funzionalità, animazioni, è un linguaggio lato client quindi non necessita di un database.

Il problema del sito statico qual è?
Che per aggiornarlo, cambiare qualcosa all'interno delle pagine, ci vuole qualcuno che ci capisce qualcosa di html e css, preferibilmente chi ha realizzato il sito.
Poco pratico? Dipende.

COME FUNZIONA UN SITO DINAMICO

Un sito dinamico funziona come quello statico, cioè si usa l'html, i css e se serve il javascript.
Ma c'è anche un altro linguaggio, un linguaggio lato server e non lato client, cioè il sito funziona solo se si collega al database sul server e questo linguaggio serve, appunto, a dialogare.
Il più utilizzato ora, anche grazie a WordPress, è il php, che anche io ho sempre utilizzato. Un altro è asp.
Invece che scrivere nel codice della pagina, per esempio, il testo che il computer (o lo smartphone) devono leggere, si scrive dove quel testo va andato a prendere sul server nel database, un archivio di dati. Anziché inserire delle immagini gli si dice dove andare a prenderle sul server. Eccetera.
La pagina che vediamo viene creata nel momento in cui la apriamo, e un minuto dopo potrebbe essere diversa.

Ma chi mette le cose nel database? E come?
C'è un gestionale on-line. Può essere complesso, come quello di Wordpress, che è un programma che serve a creare e gestire siti. Ma può anche essere una cosa semplice (io per esempio ho costruito spesso gestionali semplicissimi su misura per piccole aree dinamiche nei siti che facevo, e se serve lo faccio ancora).
Questo gestionale è fatto anche lui di pagine web, è on-line e si accede con una user id e password.
Chiunque può accedere e fare delle cose, senza competenze specifiche: scrivere e formattare un testo, inserire delle immagini, fare delle modifiche anche sostanziali al sito (anche scasinarlo completamente se ha accesso a tutte le funzionalità), tutto senza scrivere il codice. Può aggiornare autonomamente il sito.

Detta così sembra una cosa bella, no?
L'autonomia è quello che tutti vorremmo, non dover dipendere da un web designer che ogni volta dobbiamo anche pagare, cosa ci vuole in fondo per aggiornare un sito, il tempo lo si trova...

Ma siamo sicuri che quando si tratta di un sito aziendale questa sia una soluzione?
A me, in vent'anni, non è quasi mai capitato un cliente che dopo aver chiesto l'area dinamica (una pagina con le offerte o con le "news" per esempio), poi l'abbia utilizzata.
Ed era un gestionale semplice fatto apposta.
Magari all'inizio, per un paio di mesi, magari i primi due post li scrivevo io, un classico è "siamo on-line col nuovo sito" come se uno non ci fosse già dentro, nel sito. Poi più niente.
Adesso cerco sempre di insistere per capire se in azienda ci sono le idee chiare: chi se ne deve occupare, cosa si vuole scrivere e come? Se sono previste immagini le immagini chi le deve procurare? Ed è in grado di modificarle, renderle leggere? I testi chi li scrive? Gli argomenti chi li sceglie? Chi si occupa di fare un piano editoriale o comunque di organizzarsi?
Quasi sempre l'azienda non ha tempo neppure di mandarti una e-mail con qualche riga di testo per il sito, ci sono clienti che si bloccano completamente per mesi o anche anni quando capiscono che il materiale (immagini e testi) per il sito lo devono fornire loro (ed è questo il motivo per cui ultimamente mi occupo anche dei contenuti), ci sono aziende che in dieci anni non hanno fatto una foto ai loro prodotti da mettere nel sito, che non hanno nessuna immagine dell'azienda, di chi ci lavora, dei lavori realizzati. Come possiamo pensare che abbiano tempo di occuparsi di aggiornare il sito? E cosa ci mettono? Cosa ci scrivono? Sanno scrivere un testo che sia adatto ai criteri di seo e ux che oggi l'web richiede? Sanno inserire le parole chiave, formattare il testo, ottimizzare le immagini?

Potrà sembrare brutale ma io penso che i contenuti siano troppo importanti in un sito, per un discorso di usabilità, di essere nei motori, di piacevolezza grafica, per correre rischi.
Penso che se ne debbano occupare i professionisti.
Se si tratta di un sito aziendale, se non si tratta di un e-commerce o di un blog, ma di un normale sito aziendale che non è da aggiornare spesso, a mio parere che il sito sia dinamico non serve assolutamente a niente.

Può essere nocivo, se le aree dinamiche vengono trascurate, abbandonate, o vengono inseriti contenuti non di qualità.
Nella maggior parte dei casi, se sei un'azienda, un sito dinamico non ti serve, ti serve un bel sito statico realizzato su misura, con i contenuti adeguati da aggiornare un paio di volte l'anno (ma dipende dalla tua attività).
Se davvero ti servono puoi avere delle aree dinamiche create su misura dove servono, gestibili e aggiornabili da te in modo semplice, solo dove davvero è utile che ci siano.

Questo è quello che ti consiglio io. Anche se so che tutti ti diranno il contrario.

3 MOTIVI PER CUI DOVRESTI AVERE UN SITO DINAMICO

  1. Hai la certezza che ti serve un blog o un e-commerce o che ti serve un sito con delle aree da aggiornare molto spesso.

  2. Hai tempo per dedicarti agli aggiornamenti del tuo sito o hai qualcuno all'interno dell'azienda che sarà incaricato di farlo, che ha le competenze per farlo e il tempo.

  3. Hai le idee chiare su come gestirai questi spazi, con quali contenuti, con quali risorse esterne (per esempio un professionista che ti aiuti a realizzare un piano e un calendario editoriale), sai che scopo avranno, a chi si rivolgeranno.

3 MOTIVI PER CUI DOVRESTI EVITARE DI AVERE UN SITO DINAMICO

  1. Non hai tempo per occuparti del sito, scrivere testi, cercare immagini, imparare come farlo al meglio.

  2. Non hai nessuno che se ne possa occupare al posto tuo e non puoi pagare un professionista o più professionisti che se ne occupino.

  3. Non hai l'esigenza di aggiornare il sito spesso, ti basta farlo aggiornare periodicamente al web designer, è già abbastanza impegnativo mandargli in e-mail le informazioni e il materiale necessario su cui lavorare per aggiornare il sito una o due volte l'anno.
  4. Le mie cose preferite nella vita non costano del denaro. Mi è veramente chiaro che la risorsa più preziosa che abbiamo è il tempo. Steve Jobs
    Sapevi che si possono fare siti dinamici anche su misura? Hai un sito con WordPress? Trovi che gestirlo sia semplice? Se questo post ti è stato utile condividilo e commentalo in Facebook o Linkedin.

    [ Photo by Sandy Millar on Unsplash ]

     




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