COMUNICARE IN INTERNET

MEGLIO I SOCIAL O IL BLOG?




15 febbraio 2021

Meglio i social o il blog per fare marketing? | Stella Pederzoli Blog
Meglio utilizzare i social oppure il blog, per farsi conoscere, comunicare online, fare marketing, lavorare coi contenuti? Questo post parla di questo.
Sappiamo che dobbiamo essere online, se vogliamo che le persone ci conoscano, con le nostre attività, di qualunque tipo siano. Ma come, dove di preciso?
Meglio aprire un blog o una pagina Facebook? Meglio il sito o i social?
Dipende. Magari nessuno dei due.

Magari il sito non ti serve e magari neppure i social.

Magari hai un piccolo business locale e hai già tutto il lavoro che ti serve, lavori tramite il passaparola con persone vicino a te e riesci a farti conoscere anche senza essere online.
Può essere che non ti serva avere un sito, che non ti interessi essere trovato nel web.
O magari usi Facebook ma non in modo professionale, tieni i contatti con le persone che ti conoscono, cerchi con qualche sponsorizzata le persone che in zona sono forse interessate a quello che fai. Magari ti basta distribuire dei volantini, partecipare a eventi, mercatini, mettere un cartello sulla statale, fare annunci alla radio.
Il passaparola esiste ancora, funziona ancora, e non esiste solo il web.

Magari ti basta un sito senza blog e una strategia.

Magari ti basta un bel sito con pagine costruite bene, pagine dove spieghi chi sei, cosa fai, approfondisci argomenti attinenti il tuo settore, anche senza il blog.
Un sito costruito bene ben posizionato nei motori di ricerca ti porta visite di qualità da Google, gente che cerca esattamente te, quello che fai tu, e magari ti basta, con una newsletter per non perdere contatti.
Magari investi anche in una campagna annunci fatta bene per avere risultati più immediati, se il tuo settore non è troppo di nicchia. Oppure no, ti bastano i risultati organici.
Non investi nè tempo nè soldi nè in un blog nè nei social e hai risultati comunque duraturi, soprattutto non ti fai pubblicità negativa con canali gestiti male o abbandonati, perché fare poco ma bene con costanza e metodo è molto meglio che fare tanto un po' a caso.

Magari invece hai voglia di raccontarti online, hai tanto da condividere.

Oppure decidi che vuoi raccontare in modo più complesso quello che fai e usare il blog e/o i social per condividere contenuti, dimostrare la tua competenza, portare visite al tuo sito, visite che si presuppone almeno in parte ti portino lavoro, clienti, fatturato.
A questo punto di solito nasce un dubbio: meglio i social o il blog? Che poi significa: meglio puntare su Google con il sito e il blog, oppure puntare su Facebook, che è ancora il social che sento nominare più spesso, e/o altri social?
Le due cose non si escludono, ovviamente. Si possono fare entrambe.
Ma vediamo di capire le differenze.
Il sito, che abbia il blog oppure no, serve per essere trovati da chi cerca quello che facciamo. E quale è il posto nel web dove le persone cercano prodotti, servizi, professionisti, risposte specifiche, soluzioni ad un loro problema anche immediato?
Google.
Non i social. Non Facebook.
Neppure Instagram, Youtube, Linkedin, se non in modo marginale ma Google. Il motore di ricerca.

Google e i social hanno scopo e utilizzo diverso.

Google è un motore di ricerca e lo dice la parola stessa: è il luogo che ancora oggi usiamo tutti per cercare qualcosa nel web. Essere trovati lì, col nostro sito, esattamente quando le persone stavano cercando quello che facciamo, è davvero importante.
Non stiamo interrompendo qualcos'altro.
Quando il nostro link è presente nei risultati di ricerca siamo la risposta ad un bisogno. Chi ci trova è felice di averci trovato. Non ne è infastidito.
I social sono delle piazze, dei luoghi di incontro, dove le persone, appunto, socializzano. Chiacchierano, guardano video divertenti, vedono quello che fanno gli amici o i parenti, magari si informano in pagine specifiche di loro interesse, ma di solito non cercano un prodotto, un servizio, un professionista o la risoluzione ad un problema, nei social.
Se appare un annuncio pubblicitario o un post sponsorizzato viene spesso vissuta come una interruzione non attinente.

Il sito, il blog, la newsletter, sono contenuti proprietari.
Il nostro sito, che può avere un blog oppure no, e la nostra mailing list con la newsletter, sono nostri, decidiamo noi come devono essere e nessuno ce li toglie. Le regole le decidiamo noi.
I social no. Nei social siamo a casa d'altri, quasi sempre multinazionali che fanno i loro interessi di multinazionali.
Le regole le fanno loro e le cambiano quando vogliono.
I nostri contenuti potrebbero sparire da un momento all'altro e non potremmo farci niente.

Facebook è soprattutto una piattaforma per campagne annunci.

Tre anni fa Facebook ha deciso di cambiare l'algoritmo, ed è cambiato completamente il suo modo di distribuire i contenuti.
Questo ha causato ad aziende e professionisti che lavoravano con contenuti organici (cioè non a pagamento) un calo immediato di visibilità con ovvie conseguenze anche economiche. Lo scopo evidente è portare chi ha una pagina Facebook (diversa da un profilo personale), quindi chi usa Facebook per promuovere la propria attività, a spendere in campagne annunci per avere visibilità.
Di fatto ormai Facebook è diventata una piattaforma per pubblicizzarsi a pagamento e la maggior parte dei professionisti del marketing ormai la usa solo a questo scopo, con campagne mirate, gestite tramite il Facebook Business Manager (gestionale nè semplice nè facile da usare bene).
Ho fatto un corso online con Veronica Gentili qualche anno fa, una delle migliori esperte di Facebook Marketing in Italia, e mi è servito soprattutto per capire che non era un lavoro che volevo fare e quanto fosse complesso farlo in modo efficace.

Gli altri social media: Instagram, Youtube, Linkedin.

Instagram fa parte della stessa società di Facebook, come WhatsApp. La strategia, gradualmente, è la stessa. Anche Instagram sta diventando sempre di più una piattaforma per campagne annunci, anche se al momento può dare ancora una certa visibilità, in alcuni settori, se la si usa in modo professionale.
Col Business Manager di Facebook si gestiscono le campagne annunci anche su Instagram.
Youtube, per chi ama produrre video, per il momento riesce a dare una certa visibilità, ed è più efficace di Facebook.
Linkedin è soprattutto lo spazio d'incontro per aziende, consulenti, professionisti che vogliono lavorare più con le aziende che con privati o altri professionisti. Nato per la ricerca del personale, ha un suo target preciso, quindi può essere efficace per alcuni settori.

Tutti i social hanno in comune una cosa: cambiano.

I social cambiano, si evolvono.
Ogni tanto cambia l'interfaccia. Si aggiungono funzionalità nuove. Nascono anche nuovi social.
Ci sono le mode, ondate in cui le persone si spostano, sono davvero come dei luoghi di ritrovo, con l'estemporaneità che ne deriva. Ci sono social più frequentati da alcune fasce d'età, e ovviamente va tenuto conto in base al target di riferimento.
Ma soprattutto mentre i contenuti dei siti web rimangono per decenni archiviati nei motori di ricerca, sempre rintracciabili se è stato fatto un buon lavoro, nei social i contenuti hanno vita breve, ore, al massimo un paio di giorni se vengono condivisi molto.
Spesso i post sono archiviati in modo che sia difficile trovarli, appaiono se passi di lì in quel momento e poi scompaiono, non ne hai il controllo.
Lo ripeto: non sei a casa tua. Sei ospite.
Qualcun'altro decide cosa puoi fare, chi vedrà quello che posti; decide come impaginare le cose, le funzionalità, tutto.
Se non gli va quello che condividi te lo cancella, anche.

Il tuo sito è casa tua.

Soprattutto se lo costruisci su misura per te, il tuo sito è casa tua.
Decidi tutto tu: come deve essere, cosa deve contenere, che stile deve avere.
I contenuti saranno archiviati in modo da essere rintracciabili facilmente e dureranno per sempre, sempre aggiornati e revisionati, nessuno te li può eliminare.
Il dominio è tuo, l'hosting anche, i file del sito anche.
I contenuti potranno avere più o meno visibilità nei motori di ricerca ma se hai costruito un archivio di contenuti nel tempo, soprattutto col blog, o con ottime pagine di approfondimento anche statiche che parlano di argomenti del tuo settore, quei contenuti ti porteranno visite di qualità, sempre di più nel tempo.
Il tuo sito avrà le funzionalità che ti servono, esattamente come vuoi che siano, le decidi tu.
Con la newsletter ti creerai una lista di contatti utili, per costruire e mantenere una relazione con potenziali clienti e clienti, nessuno te li potrà cancellare.

Quindi non dovremmo usare i social?

No, non dico che non dobbiamo usarli.
Ma a mio parere non devono essere la priorità, nella nostra comunicazione.
La base della nostra comunicazione deve essere il nostro sito, devono essere i nostri canali proprietari.
I social vanno utilizzati, con parsimonia, con professionalità (facendosi aiutare dagli esperti), cercando di fare attenzione a utilizzarli e a non esserne utilizzati.
Possono essere utili per portare traffico al nostro sito.
Ma non puntiamo solo su di loro.

Puntiamo al sito, alla seo, ai motori di ricerca, al blog.

Il sito, se strutturato nel modo giusto, ci posizionerà in Google e negli altri motori di ricerca.
Il blog, se amiamo scrivere, desideriamo raccontarci, siamo in un settore in cui ci può essere utile approfondire molti temi e se abbiamo il tempo e la voglia di gestirlo, ci può aiutare molto a costruire contenuti utili.
Non solo a scopo seo (cioè per posizionarsi in Google) ma anche per avere un archivio da utilizzare nella comunicazione coi clienti, per esempio in email, per non ripetere sempre le stesse cose.
Il blog ci può anche servire per raccontare quello che siamo, per mostrare meglio la nostra personalità, la nostra visione, possiamo fare post ispirazionali, oltre che informativi.
Lavorerà per noi, sarà la nostra voce.

Costa di più comunicare coi social o col sito?

Dipende. A mio parere a lungo andare è molto più conveniente investire in un sito web.
E non lo dico perché faccio siti web.
Al contrario faccio siti web proprio perché ritengo molto importante il sito web per comunicare online, oggi come vent'anni fa quando ho cominciato, anzi forse pure di più.
Se ritenessi più importanti i social rispetto al sito mi occuperei di social e non di siti.
L'investimento per il sito dura nel tempo, se il sito funziona, se si indicizza e posiziona bene nei motori di ricerca.
L'investimento nei social dura poco, che si tratti di tempo occupato a creare contenuti o di soldi spesi in campagne annunci. I contenuti creati per i social, lo ripeto, hanno vita molto breve, mentre quelli nel sito (che ci sia il blog o che ci siano pagine di approfondimento) continuano a lavorare per te anche dopo tanti anni.
Può essere utile acquisire nei social nuovi contatti targetizzati (cioè molto profilati, di un certo tipo preciso che coincida col nostro target di riferimento), ma se non c'è una strategia completa dove i social sono solo un tassello del percorso, servirà a poco e rischierai di sprecare soldi e tempo.
L'ideale sarebbe fare, in modo professionale, entrambe le cose.
Mirando bene, puntando a un solo social, massimo due. Facendosi aiutare o incaricando completamente i professionisti.
Perché sia un investimento efficace e non una inutile perdita di tempo e soldi.
Perché non sono semplici da gestire senza perderci, i social. Sono come il casinò, dove vince sempre il banco.

Il web è una cosa seria, non ci si improvvisa.

Non è più tempo di improvvisazione, nel web.
Abbiamo bisogno di professionalità, competenza, strategia.
Sia i social che il sito hanno bisogno di professionisti, per essere efficaci.
Non solo professionisti che ti costruiscano un sito che funziona e che ti aiutino a utilizzare i social in modo adeguato, ma soprattutto, prima ancora, probabilmente avrai bisogno di qualcuno che ti aiuti a individuare una tua strategia completa, a focalizzare la tua offerta, il tuo target, il tuo piano di business e di marketing, un tono di voce e una immagine adeguata, un piano e un calendario editoriali.
Tutto quel lavoro preliminare che spesso viene trascurato.

Soprattutto non sottovalutarlo, l'web, non copiare quello che fanno altri, non seguire l'onda.
Sii congruente con quello che sei.
Lavorare in internet e con internet non deve essere una scelta casuale: deve far parte di una strategia, e non esiste una regola fissa. Esiste il tuo modo personale di esserci.
Scegli il canale che ti piace di più, dove ti trovi più a tuo agio, approfondisci davvero, creati competenze, fatti aiutare dagli esperti, e usa i canali che i tuoi clienti ideali usano.
Solo se hai voglia, tempo e soldi per occupartene davvero.

Se questo post ti è stato utile condividilo e commentalo in Facebook o Linkedin.

[ Photo by Priscilla Du Preez on Unsplash ]

 






Vuoi ricevere la mia newsletter mensile? ISCRIVITI QUI
Avrai un work-book in regalo: "le 9 domande fondamentali", che ti sarà molto utile se vuoi avere un sito internet ma non sai da che parte cominciare, e riceverai informazioni, consigli, offerte riservate.

Hai bisogno di aiuto per il tuo sito web? Visita il mio sito decodo.it con tutti i miei servizi e poi, per cominciare, prenota la tua CONSULENZA ONLINE GRATUITA.



Cosa è la call to action | Stella Pederzoli Blog
COSA È LA CALL TO ACTION
26 aprile 2021